Giorni fa, mi è capitato di essere a Marsiglia e per puro caso mi sono trovata davanti questa mostra di "25,000" barzellette sul Covid che si teneva nel quartiere di Marsiglia Vecchia, "Le Panier". Sono anche andata a vederla, e vi dirò che la cosa mi ha lasciato molto perplessa.
La mostra consiste in 25000 immagini appiccicate una accanto all'altra senza nessun commento, senza nessuna logica, senza nessun tentativo di raggrupparle per temi. Capisco la difficoltà di fare una cosa del genere quando queste immagini di solito non hanno né firma né data (nemmeno io firmo le mie).
Però, secondo me, c'è una certa logica in questi memi. E' il concetto stesso di "meme" che è qualcosa che cambia, si trasforma, evolve. E, secondo me, sul Covid c'è stata una notevole evoluzione del contenuto e del significato.
La prima generazione dei memi sul covid erano generalmente rappresentazioni di quanto fossero stupidi quelli che non rispettavano le precauzioni, distanziamento, mascherine. Oppure di quanto fosse cosa buona indossare una mascherina.
Poi sono venute fuori moltissime immagini delle eccessive precauzioni che alcuni prendevano, tipo accumulare carta igienica, o portare doppie o triple mascherine
Adesso, direi che la cosa si è mossa verso i vaccini, con tutta una serie di memi su quanto siano stupidi i no-vax, oppure su quanto sia arbitrario l'obbligo vaccinale
Insomma, una storia lunga e complicata che forse qualcuno un giorno studierà. Da parte mia, vi posso solo dire che, un tempo, nella vecchia unione sovietica, le barzellette sulla stupidità dei membri del governo erano una cosa che girava dappertutto. E non erano semplicemente uno scherzo: era un modo per dire quello che uno pensava e che non si poteva dire in modo ufficiale. Col Covid, siamo a qualcosa di molto simile.
Vedremo. Nel frattempo continuerò a passarvi dei memi di mia creazione, oppure presi dal Web